IL PROGETTO. Tre vicentine lanciano una sfida all’imprenditore Musk.
Successo per il video che narra la Sesta Estinzione.

Federico Murzio de Il Giornale di Vicenza ha scritto un approfondimento dedicato alla nostra sfida. Grazie per aver colto in pieno le motivazioni che ci hanno spinto a prendere una posizione e soprattutto ad agire. Nel nostro piccolo, attraverso il nostro lavoro vogliamo attirare l’attenzione di politici, cittadini e aziende per far comprendere la portata catastrofica della Sesta Estinzione. I dati, sconfortanti, parlano chiaro (come ad esempio la scomparsa quotidiana di circa 200 specie al giorno, ndr) ma è possibile agire. Come? Aumentando il numero e le superfici delle riserve naturali inviolabili presenti in tutto il mondo.

Vi riportiamo l’articolo per intero qui sotto. Buona lettura!

E voi siete pronti ad agire insieme a noi? Condividete il video Welcome to Sixtinction. Visitate il nostro sito.
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La vita è un processo di conoscenza. “Vivere è imparare”.
– Konrad Lorenz –

Martedì 30 Aprile è stata una giornata speciale per la nostra squadra. Abbiamo avuto il piacere e l’onore di andare a Milano per tenere una lezione allo IULM. Ospiti del Prof. Alessio Sartore – docente di Comunicazione d’impresa e Storytelling, abbiamo raccontato la storia del nostro progetto. Abbiamo spiegato da dove siamo partite e perché abbiamo deciso di agire e di fare concretamente qualcosa con le nostre capacità. Siamo ‘solo’ delle persone, ma siamo delle professioniste ed è questa la chiave di volta: siamo partite dal nostro lavoro, da ciò che facciamo da molti anni con passione e impegno.

Gli studenti hanno partecipato attivamente alla lezione con molte domande, segno che la tematica è quantomai attuale e che proprio le nuove generazioni sono quelle che pretendono una risposta immediata da parte delle istituzioni, pur sapendo che tutti devono fare la propria parte.

È stato un incontro molto importante per noi, come professioniste e come volontarie, perché ci ha permesso di confrontarci con un pubblico consapevole e reattivo.

Grazie a tutti!

Gli scienziati delle Nazioni Unite lo hanno detto chiaramente: con quasi un milione di specie a rischio di estinzione, è l’uomo stesso a essere in pericolo.

Una questione di poche decine d’anni e la perdita di piante, insetti e altre creature fondamentali per l’impollinazione, la produzione di cibo e il mantenimento di un clima stabile creerà danni irreversibili per l’umanità. Questo è il risultato di uno studio di quasi 1.800 pagine del dipartimento di ricerca delle Nazioni Unite, il primo a essere realizzato da quindici anni a questa parte su scala mondiale.

Mike Barrett, direttore esecutivo del WWF, dice: “Tutti i nostri ecosistemi sono in crisi. Questo è lo studio più completo e approfondito sulle condizioni in cui versa l’ambiente e conferma che il mondo naturale e animale sta vivendo un declino estremamente rapido”.

Si tratta di una vera e propria emergenza ambientale per l’umanità la quale si trova sotto il fuoco incrociato di tre grandi problematiche: il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e la questione della produzione alimentare.

Students protest in Adelaide. UN experts warned people alive today are at risk unless urgent action is taken. Photograph: Kelly Barnes/EPA

Fonte: https://www.theguardian.com/environment/2019/may/03/climate-crisis-is-about-to-put-humanity-at-risk-un-scientists-warn

Anche un’altra professionista ha deciso di parlare di noi, grazie alla giornalista Eva Dallari che si è prodigata per aver diffuso il nostro messaggio. Purtroppo la Sesta Estinzione riguarda tutti noi, infatti è la prima di cui l’uomo abbia la completa responsabilità ed è arrivato il momento di agire per cambiare le cose.

L’obiettivo è tanto enorme quanto urgente e coinvolge ciascuno di noi, contemporaneamente sovrasta l’azione dei singoli e interroga direttamente i “potenti’.  Il nostro macro obiettivo è quello di raggiungere Elon Musk e sensibilizzare il maggior numero di persone sul drammatico fenomeno.

Perché Elon Musk?

Questa iniziativa non si rivolge allo status quo, tutt’altro. Perché è proprio per colpa della noncuranza dello status quo su problemi così importanti che ci ritroviamo in questa situazione. Stiamo affrontando una sfida epocale e abbiamo bisogno di una mente visionaria. Musk è un personaggio che può essere ritenuto controverso, ma più di chiunque altro in questo momento storico possiede non solo le risorse per contribuire alla causa ma più di tutto l’ambizione e la capacità di risolvere problemi che altri definiscono irrisolvibili. Rivolgersi ad Elon Musk non significa idolatrare il personaggio.
Significa chiedere aiuto ad un uomo poliedrico che ha saputo sfidare i giganti dell’industria aerospaziale, di quella automobilistica e dell’energia vincendo da solo battaglie che per chiunque sarebbero state troppo grandi per essere affrontate. Chi altro può vantare un curriculum simile al mondo.
– Chiara Cant, founder del movimento Sixtinction –

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Grazie a Gatte Vicentine per aver parlato del nostro progetto. Cliccate qui per leggere l’articolo.
Ci fa molto piacere sapere che il Direttore Ilaria Rebecchi abbia deciso di dare spazio a Sixtinction sulle pagine del magazine vicentino. Per noi, come team tutto al femminile, è importante sapere che altre professioniste ci supportano in questa difficile causa che riguarda davvero tutti.

Il punto che vorremmo sottolineare più di tutti è che ognuno di noi può fare qualcosa di concreto. Da dove iniziare? Parlandone. 66 milioni di anni fa uno dei cinque grandi cambiamenti drammatici fu l’asteroide che colpì la Terra e portò all’estinzione dei dinosauri. Oggi stiamo per assistere a quella che è la Sesta Estinzione: la perdita di biodiversità. E stavolta la responsabilità ricade sugli esseri umani.

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Edward O. Wilson, due volte vincitore del premio Pulitzer e professore emerito alla Harvard University, spiega che gli agenti dell’estinzione non sono solo causati dall’uomo ma anche sinergici. Ciò significa che se uno si intensifica, anche gli altri si intensificano. Quali sono questi agenti?

Gli scienziati usano spesso l’acronimo HIPPO per riassumere in ordine di grandezza d’impatto le numerose minacce alla biodiversità oggi.

1. Distruzione degli habitat, compresa quella causata dai cambiamenti climatici: i siti principali di perdita di biodiversità sono le foreste tropicali e le barriere coralline; gli habitat più vulnerabili di tutti sono fiumi, torrenti e laghi;
2. Specie invasive: alcune piante e animali non autoctoni possono prendere il sopravvento sull’ecosistema, danneggiando la fauna e la vegetazione autoctone;
3. Inquinamento: lo scarico di sostanze nocive derivanti dall’attività umana nell’ambiente può uccidere la vita, specialmente nei fiumi e in altri ecosistemi d’acqua dolce;
4. Crescita della popolazione: la riproduzione è ovviamente necessaria ma, come ha indicato Papa Francesco I, non è una buona idea procreare “come i conigli”;
5. La caccia e la pesca eccessiva: la caccia, la raccolta o la pesca mirate e la raccolta accidentale possono portare all’estinzione di specie bersaglio.

“When future historians look back at the 20th century, the most significant event will not be the world wars, the Cold War, the Great Depression or the end of apartheid as important as these are. Instead, it will be the great acceleration of the human enterprise that drove Earth into a new state.” Global Environment Facility

Mala tempora currunt… Anche se abbiamo raggiunto livelli di conoscenza, dati e progressi tecnologici mai sperimentati prima nella storia. Eppure tutti questi risultati non sembrano essere sufficienti per affrontare le difficili sfide sociali e ambientali di oggi.

Raccontare al mondo l’impatto e le conseguenze della Sesta Estinzione e renderlo chiaro, pertinente e avvincente per tutti è un compito scoraggiante. Questo è esattamente il motivo per cui abbiamo deciso di agire e di affrontare questa sfida. Siamo una piccola squadra e lavoriamo tutte nel campo della pubblicità, della comunicazione o dell’arte. E indovinate un po’? Siamo tutte donne. Crediamo che le capacità e le aree di forza di tutti possano contribuire a dare voce a coloro che non possono essere ascoltati: la prossima generazione.

“We are the first generation to know we are destroying our planet and the last one that can do anything about it.”
– Tanya Steele –

Nella foto (da sinistra): Alice Testa, Chiara Cant, Irene D’Agati, Francesca Bellemo.

Torniamo per un attimo tra i banchi di scuola… Ci siamo? Ecco ora pensate alla lezione di Scienze e alla storia che avete sempre sentito riguardo l’enorme asteroide che colpisce la Terra e cancella per sempre il terrificante T-Rex e l’astuto Velociraptor. Quello fu uno dei “Big Five”, uno dei cinque grandi cambiamenti drammatici che portarono a grandi estinzioni di massa.
Oggi stiamo per assistere al sesto.

Gli scienziati dell’Environment Programme delle Nazioni Unite stimano che 150-200 specie di piante, insetti, uccelli e mammiferi si estinguono ogni 24 ore. Questo è quasi un migliaio di volte il tasso “naturale” o “di sfondo” e, dicono molti biologi, è maggiore di qualsiasi cosa il mondo abbia sperimentato dopo la scomparsa dei dinosauri.

Anthony Barnosky, paleontologo e professore di biologia alla Stanford University, è piuttosto diretto a riguardo:
“Guardati intorno. Uccidi la metà di quello che vedi. Oppure, se ti senti generoso, uccidi solo un quarto di quello che vedi. Questo è ciò di cui stiamo parlando “.

Tigri, orsi polari o panda sono solo i simboli principali delle specie in via di estinzione, ma molte specie meno conosciute e meno “carine” sono in pericolo. Ad esempio, nessun gruppo di animali ha un tasso di minaccia maggiore rispetto agli anfibi. Il loro attuale tasso di estinzione è quarantacinque volte il tasso di estinzione di fondo. Fondamentalmente sono impostati per seguire la via del dodo e queste perdite vengono registrate ovunque. I biologi stimano che a questo ritmo la maggior parte delle specie sulla terra oggi scomparirà entro la fine del secolo.

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